top of page
Cerca

A noi ce ne Frank moltissimo


Dato che un paio di sere fa ne abbiamo parlato, ecco qui la risorsa online.

Ieri sera, al secondo incontro del primo ciclo di secondo livello (eh eh eh...) dei nostri PerCorsi Fotografici abbiamo parlato di composizione, soprattutto provando a mettere in discussione le Sacre et Inviolabili Regole Compositive. Ovvero: le regole esistono (quanto meno perché in molti le usano), teniamole in considerazione soprattutto per imparare ad affrontare il problema di cosa e come disporre nel nostro amato rettangolino (o quadratino che sia) forme, linee, presenze e assenze. Ma cerchiamo di non diventarne schiavi.


Ovviamente per violare le regole ci vuole personalità, stile, classe. Cosa che alcuni grandi della fotografia posseggono senza dubbio.

Ma comunque noi li amiamo smisuratamente, per cui a loro sarebbe tutto concesso, pure storcere la linea dell'orizzonte, tagliare teste e piedi, impallare volumi con volumi. Come Henry Cartier Bresson a Leningrado e Parigi, William Klein a Harlem, Martin Parr quasi ovunque, Elliott Erwitt in Irlanda, Robert Capa in Spagna, Steve McCurry... No, ecco, McCurry no, lui non storce nulla.


Robert Frank, Ranch market, Hollywood, The Americans

Abbiamo quindi colto al volo l'occasione per illustrare velocemente The Americans di Robert Frank. Data l'importanza dell'opera


Robert Frank, Parade - Hoboken, New Jersey, The Americans

e dato che consigliamo caldamente di dedicarci un po' più di tempo di quanto abbiamo fatto noi, ecco qui un prezioso link dove potete vedere la successione dei famosi 83 scatti secondo la sequenza che l'autore decise al momento della prima pubblicazione. E per chi volesse, si trovano diverse edizioni del volume ad una cifra veramente ragionevole; segnaliamo l'edizione italiana edita da CONTRASTO, ve la portate a casa con poco più di 30 eurini.

8 visualizzazioni0 commenti

Post recenti

Mostra tutti
bottom of page