"Faceva caldo quel 5 luglio del 1984 al San Paolo, c’erano inviati e reporter da tutto il mondo per certificare la nascita di una nuova era e per regalare al popolo napoletano un nuovo idolo da adorare. Ero al centro della scala insieme a tanti reporter per «impressionare» Maradona sulla mitica pellicola trixpan 400 Asa.
Lo vedo avvicinarsi dal lungo corridoio che porta alle famose scale che immettono sul prato del San Paolo. Quale immagine restituire al pubblico, pensando che sarà per Diego il suo primo respiro davanti alla sua tifoseria, il suo futuro popolo?
Maradona poggia la punta del piede sinistro sul primo gradino, con il destro il secondo, e capisco che quella non è la mia posizione, all’opposto della scala non c’era nessuno e mi dirigo al centro, alle spalle del mitico dios appena in tempo per vedere la punta del piede destro poggiarsi sullo scalino, come per magia gli si aprono le braccia come per elevarsi al cielo. Ho il tempo di fare un solo click, uno scatto unico, irripetibile." Luciano Ferrara
Luciano Ferrara ha raccontato chissà quante volte questo scatto leggendario.
Ci piace soffermarsi alla semplice lettura, spogliando il soggetto e il contesto.
Una fotografia quella di Ferrara, frutto della curiosità di una visione opposta,
di un sentire istintivo che viene a fatica trattenuto fino al gesto finale, quell'istante che immortala e dona alla storia.
Da qui si apre la strada all'osservatore, attraversando il sottopasso, per salire quei gradini insieme al Pibe de oro, soffocando nei flash dei fotografi, echeggiando nelle sessantamila voci che gridano il suo nome fino ad arrivare dritto al sentimento più naturale: l'emozione.
Alcune immagini sono significato e storia nello stesso momento che vengono riprodotte.
La fotografia è un tango argentino legato ad una profonda intensità, è la "Mano de Dios"
che celebriamo con il nostro occhio all'interno del rettangolo magico, è il "Gol del Siglo" nella nostra visione finale.
...forse davvero un'immagine vale più di mille parole.
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