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Appunti di fotografia... 4 giorni con Dario De Dominicis.

Elisa Heusch

Non è mai semplice descrivere in tutto e per tutto le sensazioni vissute durante un workshop fotografico “ad alta intensità”, come quello tenuto dal fotografo romano Dario De Dominicis al quale abbiamo partecipato lo scorso weekend, a partire dal giovedì pomeriggio fino a tutta la domenica.


Dario era venuto a Livorno, e anche nel nostro studio, la settimana precedente per poter fare un sopralluogo nella nostra città (che non aveva avuto ancora modo di visitare prima) e farsi un’idea su come sviluppare il lavoro di reportage con noi partecipanti, e devo dire che l’impressione è stata subito delle più positive, in quanto si è mostrato persona piacevole, gioviale e disponibilissima.


Oltretutto, guardando le immagini di alcuni suoi lavori degli anni passati, avevo già pensato: “Beh, devo partecipare per forza e non farmi scappare questa occasione insieme a un fotografo di tale calibro!”


Perché l’approccio che ha, nel condividere la propria esperienza pluridecennale di fotografo è tra i più schietti, veritieri e immediati che possano esserci, lo si può definire uno di quelli "che non si tira indietro mai" e questo con l’obiettivo primario di far capire a coloro che ha davanti che ciò che più conta non è tanto il portarsi a casa una foto o un progetto visivamente spettacolare, quanto piuttosto superare una sfida personale, uscendo dalla cosiddetta "comfort zone" ed avvicinandosi a situazioni che di solito potrebbero essere ritenute inavvicinabili dai più.


Le prime ore sono state dedicate al commentare dei precedenti progetti da noi realizzati, al darci alcune dritte teoriche e al mostrarci alcuni esempi di lavori fotografici degni di nota sia a livello di contenuto che a livello visivo; dopodiché, la sera stessa, ci siamo subito calati ‘ sul campo ’ con le nostre macchine fotografiche, per cominciare soprattutto ad esplorare ogni angolo del quartiere Garibaldi-Pontino e poterlo raccontare

in tutti i suoi vari aspetti.


Un quartiere molto colorato, multietnico e particolare, dove anche chi ci vive - come la sottoscritta - ha bisogno di riscoprirne aspetti positivi, che rivelino qualcosa di migliore del degrado che di solito ne viene sottolineato, o che vadano oltre le discriminazioni che spesso sono all’ordine del giorno in una buona fetta di livornesi.




Dario De Dominicis ci ha fatto per noi da “apripista”, ha interagito con gentilezza - ma anche con la giusta sicurezza - con tutti coloro avessero un’attività o un ruolo all’interno del quartiere che potesse destare un certo grado di interesse (ma anche semplicemente passanti o residenti), tranquillizzando le persone diffidenti e dando a noi lo sprint giusto per calarsi nel compito di raccontare meglio possibile questa parte di Livorno, proprio come se fosse un lavoro commissionato da un’agenzia o da un giornale, ma comunque standoci veramente

DENTRO fino in fondo, come è nel suo stile.



Si è creata una bella e profonda sinergia tra tutti noi, compreso anche Nando Battiati, che gestisce la libreria romana “Tana LIBRI per tutti”, che ci ha accompagnati con piacere e senza fatica dall’inizio alla fine in tutto il nostro percorso, sia scattando fotografie, sia mettendo a nostra disposizione interessantissimi libri fotografici da poter acquistare ad un prezzo agevolato per questa occasione.




Il commentare tra noi partecipanti, senza vergogna o giudizio, il lavoro svolto di volta in volta da tutti gli altri durante la giornata con le immagini da noi stessi selezionate, ha rappresentato un momento di crescita fondamentale per capire come procedere nei giorni successivi, e come ‘ aggiustare il tiro ’.



Avremmo voluto avere qualche giorno in più per proseguire il progetto con la compagnia ed i preziosi consigli di questa straordinaria persona conosciuta adesso - ma con l’impressione di conoscersi da più tempo - e il dispiacere più grande è stato proprio doversi salutare l’ultimo giorno…però la distanza fisica non ci sta bloccando e stiamo continuando il lavoro anche da distanza, con l’enorme disponibilità, al quale non possiamo non ribadire il nostro grazie per la sua pazienza, dedizione ed insegnamento!




Un altro grazie va come ogni volta a PerCorsi Fotografici e in particolare a Michel Guillet per quest’esperienza indimenticabile che porta con sé un’ottima occasione di crescita sia dal punto di vista fotografico che personale.



Elisa Heusch

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